Il Duomo di Sant’Andrea Apostolo in Carrara

Già in epoca anteriore al Mille esisteva una chiesa nel primo nucleo abitativo di Carrara: la Pieve di San Andrea. Di essa si ha notizia nell’Archivio Parrocchiale: “Nell’anno 998 Gottifredo I, Vescovo di Luni, risiedeva a Carrara e uffiziava la Chiesa Pievana di Sant’Andrea a modo di Cattedrale”.
Il Duomo di Carrara, intitolato a San Andrea Apostolo a ricordo dell’antica Pieve, è il primo edificio medievale costruito interamente in marmo apuano. La sua eccezionalità costruttiva è che non soltanto gli ornamenti, ma anche tutte le strutture, compreso il campanile, sono realizzate in blocchi di marmo.

Il tempio presenta una struttura architettonica composita, indicativa delle varie fasi della sua costruzione e, del resto, tipica di una terra di confine come la Lunigiana. Al primo impianto romanico si sono succeduti nelle parti superiori, specialmente esterne, elementi gotici. L’impianto iniziale lombardo-parmense (secolo XI) si può ancora riscontrare soprattutto nel portale principale con relativi capitelli esterni e, all’interno, nei capitelli figurati delle prime campate. Queste sculture vengono attribuite a Niccolò, un maestro legato alla bottega del grande Wiligelmo.
Nel 1151 il Duomo venne affidato ai canonici di San Frediano di Lucca. Inizia la seconda fase costruttiva, realizzata da maestranze lucchesi (si riconoscono affinità con la basilica di San Frediano di quella città).

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La terza ed ultima fase costruttiva (secolo XIV) è opera di maestranze pisane. Essa riguarda la parte superiore della facciata, con lo splendido rosone – simile a quello della chiesa di Santa Caterina a Pisa – e il loggiato 12 che presenta una serie di busti inseriti sopra i capitelli, importanti esemplari di scultura toscana. Notare che le fasce bianche e nere, all’esterno del tempio, sono tipiche dell’architettura pisana e ligure.
Verso la fine del XV secolo si cominciò a dipingere le pareti interne che erano rimaste grezze, senza intonaco. In epoca successiva vennero poi aggiunti diversi altari e ornamenti di ogni genere.
Nel 1947/48 si decise di riportare il Duomo, per quanto possibile, al suo stile originario. Furono rimossi ben sei altari e fu ripristinata la volta a capriate.

Nel 1992, dopo un lungo e delicato intervento di restauro, è terminato il lavoro di “ripulitura” della facciata, al quale è seguito quello della porta laterale detta di San Giovanni, di impianto lombardo, che si apre sul fianco sud della chiesa, ponendo in risalto la fine tarsia della lunetta e il traforo dell’architrave.
All’esterno, sempre sul fianco sud oltre la porta di San Giovanni, si nota anche una meridiana e due monofore di finissima fattura; in alto al di sopra del tetto archetti inframmezzati da formelle finemente traforate, tra le quali la “Ruota”, simbolo della città di Carrara, e la “Croce” di Pisa. Interessante anche l’abside, con elegante loggetta, e il massiccio campanile alto 33 metri.
L’interno presenta tre navate divise da colonne e pilastri con archi a tutto sesto. Le colonne sono quasi tutte di stile differente, con capitelli altrettanto vari e pregevoli.
In fondo alla navata centrale due acquasantiere cinquecentesche a forma di coppa larga con vaschetta decorata di festoni e cherubini, col piede a forma di tripode e fusto ricco di fogliame, teste di angioletti e altri elementi decorativi scolpiti in bassorilievo.

La facciata e l'esterno

Dell’intero edificio del Duomo di cui si hanno le prime notizie storiche alla fine del X secolo, la facciata è quella in cui più facilmente ritrovare cronologicamente gli interventi dei vari secoli.

Le Cassanelle

Capolavoro di scultura gotica, di scuola pisana con influsso francese, raffigurante l’Annunciazione: a sinistra l’Angelo annunziatore che mostra un cartiglio con le parole “Ave Gratia Plena”.

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