Altare del Santissimo Sacramento
XVI secolo
Una balaustra in marmo bianco sopra due gradini, aperta al centro, immette all’altare del Santissimo Sacramento, opera degli artisti carraresi Domenico del Sarto e Giovan Battista del Mastro. Vennero poi aggiunti elementi di epoche e stili diversi. Sotto la mensa, il paliotto finemente ornato tra due mensole con cariatidi del XVII secolo.
La Madonna col Bambino è opera di Clemente da Reggio.
Le due statue più piccole, ai lati, rappresentano san Domenico, a sinistra, e santa Caterina da Siena, a destra. Nella parte bassa dell’altare, ai lati del tabernacolo, si possono ammirare due piccole formelle marmoree raffiguranti sant’Orsola martire (a sinistra) e la Vergine col Bambino e sant’Antonio da Padova (a destra). Ai lati dell’altare altorilievi di san Giovanni evangelista (a sinistra) e san Tommaso apostolo (a destra). Nella volta l’affresco del pittore romano Aquilio o Acquilino Bernardino rappresenta l’Assunzione della Vergine, con i quattro Evangelisti sulle imposte della volta (sec. XVIII).
Affresco
L’ affresco dedicato all’Assunta si trova nella volta posta al di sopra del cinquecentesco altare del Santissimo Sacramento. L’opera ad affresco è comunemente attribuita al pittore romano Bernardino Aquilio, detto anche Aquilino Romano. Tuttavia, dalle Memorie del Campori si ricava che le pitture, eseguite nel 1547 da Bernardino per la Compagnia del Corpo di Cristo del Duomo di Carrara, si trovavano in altra posizione, perché descritte come “(…) ridotte in pessimo stato, furono nel 1856 ricoperte da una parete di marmi colorati”. Il canonico Pietro Andrei ricorda che negli affreschi erano raffigurati i profeti Isaia ed Ezechiele che, nel 1856, vennero ricoperti dagli abbellimenti alla Cappella del SS. Sacramento. Anche il conte Lazzoni nel 1880 scrive che: “Il suddetto altare trovansi in cima alla navata sinistra, entro una cappella ricca nelle pareti di marmi carraresi e stranieri, disegno, per ciò che riguarda quello scomparto, non troppo felice del prof. Castelpoggi Carlo (…) Nel soffitto poi, ammirasi una pittura in affresco, assai pregevole, rappresentante l’Assunzione della Vergine, con quattro Evangelisti sulla imposta della volta, opere del pittore romano Aquilio Bernardino, da lui ultimate nel luglio del 1548; quella però delle pareti, pure dello stesso autore, ridotte in pessimo stato, vennero nel 1856 ricoperte da una parete di marmi colorati con statue, come già superiormente si è detto” .
L’affresco della volta, infatti, presenta peculiarità tipiche del periodo barocco, molto lontano dal soggiorno carrarese del pittore romano: infatti la Vergine assisa al cielo sembra riprendere analoghe opere di Pietro da Cortona. Gli affreschi di Bernardino probabilmente si trovavano intorno all’altare del Santissimo Sacramento, sul modello del corrispondente altare dell’Assunta posto a chiusura dell’altra navata del Duomo.
Altare dell’Assunta
XVI secolo
Progettato dallo scultore e architetto carrarese Andrea Pelliccia, l’altare venne realizzato dai carraresi Andrea di Tomeo e Francesco Bergamini e dall’artista messinese Rinaldo Bonanno. La statua centrale della Vergine Maria è attribuita a Moschino.
Le statue laterali, di autore ignoto, rappresentano santa Caterina d’Alessandria (a sinistra), di cui si nota la ruota dentata della tortura, e san Bernardo (a destra).
Nel sarcofago sulla mensa dell’altare sono custodite le reliquie dei santi martiri Innocenzo e Vittoria.
Sulla parete un affresco risalente alla fine del XVI secolo raffigura, a destra, Davide col libro dei Salmi e lo scettro, e a sinistra, Mosè avvolto in un abito dall’ampio panneggio, col libro della Genesi aperto alle parole: MVLTIPLI/CATE SVNT/ACQUÆ ET/ELEVAVE/RVNT AR/ CAM IN SV/BLIME A TERRA (“Le acque aumentarono e sollevarono l’arca dalla terra in alto”).
Nella parte alta dell’affresco è raffigurata Maria Assunta in mezzo agli angeli, con cetre e un festone contenente un versetto dalle Sacre Scritture in lode della Vergine (DVM PROGREDERIS/QVASI AVRORA VALDE RVTILANS (“Mentre procedi come aurora fulgidissima”).