Compagnia Grande e Battistero

Compagnia Grande: così viene chiamato l’antico Battistero, dal nome di una confraternita, la Compagnia del Santissimo Sacramento, che qui aveva la sua sede. L’edificio venne realizzato nel XVI secolo e ampliato nel XVII secolo. Nel secondo dopoguerra venne restaurato totalmente.
Si divide in due parti: A. a destra (entrando dal Duomo) la Cappella del Rosario, al cui interno è collocato anche l’altare detto “del Riscatto”; B. a sinistra il Battistero vero e proprio.

A – Cappella del Rosario e Altare “del Riscatto” (XVIII secolo). Ai lati dell’altare per così dire maggiore, di stile settecentesco, due angeli, di marmo statuario, in atto di adorazione; dietro l’altare, in una grande nicchia, la Madonna del Rosario realizzata in cartapesta nella seconda metà del XVIII secolo. La scultura è opera di Giovanni Antonio Cybei (Carrara 1706-1784), primo Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara (1769) e canonico primicerio del duomo, sepolto al centro del presbiterio della Compagnia Grande. Nel 2016, l’opera è stata riportata all’antico splendore con un restauro a cura di Cinzia Berti e Michele Paoletti, grazie al prezioso contributo del Rotary Club Carrara – Massa e dal gruppo Consorti Rotary.
Di fronte alla porta di ingresso, addossato alla parete, l’altare detto “del Riscatto”, anch’esso opera di Giovanni Antonio Cybei e della sua bottega: deve il nome all’Istituzione del Riscatto, fondata da Felice Valesi, la quale aveva per scopo la liberazione degli “schiavi”. Nella bianca ancona dell’altare, di cui sono da ammirare la ricchezza e la varietà dei marmi, è rappresentata una scena con un angelo che benedice due schiavi inginocchiati e, più in basso, san Giovanni de Matha, dottore di Parigi, e l’anacoreta fondatore dell’Istituzione suddetta, entrambi in ginocchio sulle nubi, in alto la Santissima Trinità.

B – Il fonte battesimale è un autentico gioiello di fattura rinascimentale, realizzato a forma di calice, in fine lavoro di cesello con frutta e foglie. Su un lato è raffigurato il volto di Bacco, secondo la tendenza del tempo di rivisitare miti pagani in chiave cristiana. A fianco del fonte si osserva il grande tabernacolo (XVI secolo) che in passato si trovava sull’altare maggiore del duomo.

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Le pitture parietali

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Le pitture parietali