Altare di San Ceccardo

Fine del sec. XVI, riadattato nel sec. XX

 

Ceccardo fu vescovo di Luni e, secondo la tradizione subì il martirio per la fede. L’odierna storiografia lo identifica con Sicherado, figlio di Silitraldo, morto per mano dei normanni nell’anno 860.
L’altare, in marmo bianco, risale alla fine del XVI secolo.

Due colonne incorniciano la tela attribuita a Luciano Borzone (Genova, 1590 – 1645) rappresentante il Martirio di san Ceccardo. La mensa d’altare è sorretta da esili colonne di marmo nero portoro poggianti su un ripiano a intarsi di marmi policromi.
Sotto la mensa sono conservate le reliquie del corpo, ricoperte dai paramenti risalenti al XVII secolo.

Il busto

Sul lato sinistro dell’altare si trova il busto marmoreo di San Ceccardo, scolpito dal carrarese Vittorio Tabaracci alla fine anni ‘90 del XX secolo. L’opera è una copia del reliquiario in argento (secoli XV-XVII) che viene esposto ogni anno, il 16 giugno, in occasione della solennità del santo, patrono di Carrara.

Il sarcofago

Il sarcofago, alla sinistra dell’altare e che un tempo conteneva le spoglie del santo, è scavato in un unico blocco di marmo. Il coperchio era unito all’arca con legature laterali in ferro, di cui si vedono ancora i resti. La tomba è sorretta da due putti di fattura posteriore, verosimilmente del XVII secolo. Il sarcofago lungo il bordo inferiore reca, da sinistra a destra, l’iscrizione:
HIC. IACE(T)./ CORPVS. DIVI. CECARDI. MARTIRIS. EPI./ LVNESIS ( “Qui giace il corpo di san Ceccardo martire vescovo di Luni”).
Sul fianco destro compare anche un’altra iscrizione secondo la quale il santo venne martirizzato nell’anno 600. Tale cronologia è stata respinta poiché nel 600 il vescovo di Luni era Venanzio; d’altronde, in un periodo in cui la Lunigiana era bizantina, un vescovo lunense non poteva chiamarsi Ceccardo (nome longobardo). La datazione del sarcofago probabilmente riproduce vecchie iscrizioni: non ha alcun valore probativo. D’altra parte la data del martirio fu inizialmente fissata in base alla tradizione orale, legata a numerosi elementi leggendari.

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